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Testi & Approfondimenti

Scheda di approfondimento

Interno: Rapporto sugli sfratti

Il rapporto “Gli sfratti in Italia” contiene un riepilogo dei dati nazionali concernenti le procedure di rilascio di immobili ad uso abitativo, le richieste di esecuzione presentate all'Ufficiale Giudiziario e gli sfratti eseguiti con l'intervento dell'Ufficiale Giudiziario nel corso dell'anno 2014, nonché una disaggregazione annuale delle informazioni suddivise per regioni e per province, con particolare riguardo al comune capoluogo.

Viene, inoltre, fornita un'analisi dettagliata dei dati relativi alle province dei grandi comuni (con popolazione superiore ai 250.000 abitanti): Torino, Milano, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo, che da sole raccolgono circa il 40% dei provvedimenti di rilascio emessi, nell'anno, in tutto il territorio nazionale.

L'elaborato contiene, inoltre, per ciascuna sezione, una serie storica dei dati dal 2005 al 2016, i quali confermano gli elementi di disagio abitativo già rilevati negli ultimi anni.

 

CGIL-SUNIA: Il disagio abitativo in Italia continua ad aggravarsi e i dati sugli sfratti relativi al 2016 diffusi dal Ministero degli Interni, nonostante quest’ultimo sostenga il contrario, ne sono la conferma”. È quanto si legge in una nota della Cgil Nazionale e del Sunia.

“L’interpretazione ottimista del dicastero, che vedrebbe un decremento del 5,5% rispetto al 2015 – spiegano la Confederazione e il Sunia – è purtroppo frutto della mancanza di alcune rilevazioni su città come Roma, Napoli, Bari, Bologna, Venezia, Padova, Trieste, Taranto, Potenza”.

Cgil e Sunia sottolineano il dato “drammatico delle morosità: rappresentano il 90% dei 61.718 provvedimenti emessi, a conferma delle crescenti difficoltà delle famiglie nel sostenere le spese indifferibili con redditi da lavoro e da pensione”. “Pur in assenza dei dati relativi a molte città – proseguono – aumentano sia le richieste di esecuzione forzosa (+3,09%) sia gli sfratti eseguiti con queste modalità (+7,99%), che salgono al 22,63% nelle dodici maggiori città”.

Per il sindacato di corso d’Italia ed il sindacato degli inquilini “dinanzi all’aggravarsi del disagio abitativo, che ormai assume caratteri strutturali, il Governo continua a non avere una strategia, anzi, riduce il fondo per la ‘morosità incolpevole’ dopo aver completamente azzerato quello di sostegno alla locazione 2016-2017”. Inoltre, aggiungono “sul fronte dell’offerta di alloggi di edilizia pubblica stiamo assistendo al fallimento del piano di recupero di quelli sfitti: 5.767 dovevano essere messi a disposizione delle graduatorie entro la fine del 2016, ma a metà del 2017 ne sono stati ultimati 2.802, meno della metà”.

Per questo, Cgil e Sunia rilanciano il Piano di Edilizia Residenziale Sociale, elaborato insieme a Fillea, “con una programmazione pluriennale per rispondere ai bisogni abitativi delle fasce più deboli della popolazione e generare, al contempo, consistenti opportunità occupazionali. Serve – concludono – individuare risposte immediate”.

 

Confedilizia: Sfratti in calo in 2 anni – 21% quelli per morosità - Dai dati del Ministero dell’interno risulta che negli ultimi due anni i provvedimenti di sfratto per morosità emessi sono diminuiti del 20,82%, essendosi ridotti di oltre 14.000 unità (54.829 nel 2016 rispetto ai 69.250 del 2014). Lo segnala Confedilizia, rilevando che questa forte diminuzione non deve distogliere l’attenzione del Governo e del Parlamento dall’urgenza di varare misure che favoriscano l’affitto a canoni calmierati, destinato a gradualmente scomparire se non verrà rinnovata ed estesa a tutta Italia la cedolare secca del 10%, in scadenza quest’anno, e se non sarà posto un limite alla tassazione Imu-Tasi sui contratti cosiddetti concordati.

Sicet Cisl:  Modificare la legge sulle locazioni prevedendo un unico regime contrattuale, quello concordato, e rifinanziare nella prossima legge di stabilità il fondo affitti con una dotazione di almeno 500 milioni di euro. Queste le proposte lanciate dal segretario generale nazionale del Sicet Cisl, Nino Falotico, all'indomani della pubblicazione dei dati Istat sugli sfratti nel 2016, dati che "vanno presi con le pinze - mette in guardia il dirigente sindacale - in quanto i rilevamenti continuano ad essere parziali". Il sindacato inquilini della Cisl rileva, infatti, che anche quest'anno i dati relativi a diverse province - undici per la precisione - sono incompleti, tanto che lo stesso sindacato stima uno scostamento medio che oscilla da tre a quattro punt i percentuali in più.

"La situazione - spiega Falotico - è a macchia di leopardo con regioni che registrano un sensibile calo degli sfratti rispetto al 2015, come il Friuli Venezia Giulia (-43%), e regioni che invece fanno registrare una forte impennata, come la Basilicata (+81,6%) e il Piemonte (+65,8%). Desta allarme, inoltre, la crescita delle richieste di esecuzione e degli sfratti eseguiti dagli ufficiali giudiziari che - osserva il segretario del Sicet - segnalano la necessità di rivedere le norme a tutela delle famiglie alla luce della perdurante situazione di grave difficoltà economica e sociale. Rispetto alla morosità incolpevole appare evidente l'inefficacia delle attuali norme di indirizzo e programmazione statale, gestite da Regioni e Comuni".

Per Falotico "è necessario riprendere il confronto con il governo e con le istituzioni locali con un duplice obiettivo: aggiornare le norme e le politiche in materia di casa e incrementare le risorse finanziarie per il contrasto al disagio abitativo, a partire dal rifinanziamento del fondo affitti, attualmente azzerato, e del fondo sulla morosità incolpevole, quest'ultimo oggetto recentemente di un taglio di oltre il 30 per cento".

(inserito il 27/06/2017)

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