11/03/2025
Fondo Repubblica Digitale: Piano strategico
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
Per Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “Con i 24 progetti selezionati attraverso il bando “Digitale sociale”, vogliamo sostenere iniziative rivolte all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano nei settori dell’economia sociale. Potenziare la formazione e l’aggiornamento delle competenze digitali di chi opera nel settore non profit significa impegnarsi per rafforzare il tessuto sociale e guardare al futuro di tutto il Paese. Per questo è fondamentale fornire strumenti concreti che accelerino i processi di innovazione, consentendo il raggiungimento di obiettivi sociali e il coinvolgimento delle comunità. Un ringraziamento speciale va alle Fondazioni di origine bancaria per il loro continuo supporto a iniziative come questa: promuovere l’empowerment digitale di chi opera a favore delle persone più vulnerabili significa, infatti, diminuire le disuguaglianze e realizzare una società più giusta e inclusiva”.
Il Comitato di indirizzo strategico (CIS) del Fondo per la Repubblica Digitale si è riunito in data 10 febbraio per deliberare il Piano Strategico relativo alle annualità 2025/2026, che vede in campo risorse per 100 milioni di euro. Al centro del Piano vi è lo scale up di bandi già realizzati attraverso la pubblicazione di nuovi avvisi pubblici, l’incremento del plafond del bando Fuoriclasse, l’apertura di un canale di cofinanziamento per portare avanti collaborazioni strategiche e sostenere progetti con un alto potenziale di efficacia e il potenziamento dei Centri di Facilitazione Digitale attraverso la pubblicazione di un nuovo bando.
Le misure approvate durante l’incontro sono volte a garantire il consolidamento di attività già avviate con successo e confermare nuove iniziative che guideranno le azioni del Fondo nel corso del biennio 2025/2026, per affrontare le grandi sfide del futuro in linea con la mission del Fondo.
Le modalità di intervento del Fondo per la Repubblica Digitale sono state definite da un Protocollo di intesa siglato tra il Governo e l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio (Acri). L’obiettivo è sostenere progetti, selezionati attraverso bandi, rivolti alla formazione e all’inclusione digitale, per accrescere le competenze digitali e sviluppare la transizione digitale del Paese. Attraverso la valutazione d’impatto dei progetti sostenuti, il Fondo mira, nell’arco del quinquennio 2022/2026, a selezionare i più efficaci per ampliarne l’azione sul territorio nazionale e raggiungere più persone, realizzando miglioramenti tangibili nelle competenze digitali. L’obiettivo strategico del Fondo è individuare le best practice in ambito di upskilling e reskilling digitale, così da poterle riportare al decisore pubblico perché possa utilizzarle nella definizione di future politiche nazionali.
Nel dettaglio, il Piano Strategico 2025/2026, delineato dal Comitato di indirizzo strategico, stabilisce:
- la realizzazione dello scale up di bandi già realizzati attraverso la pubblicazione di nuovi bandi aperti a tutti gli stakeholder interessati. I progetti già sostenuti che avranno dimostrato maggiore impatto nella fase sperimentale riceveranno una premialità. L’obiettivo è finanziare un numero ridotto di progetti, di maggiori dimensioni sia in termini di risorse economiche assegnate, di beneficiari raggiunti e di raggruppamenti proponenti al fine di testare la tenuta di tali progetti su un raggio d’azione più ampio e consegnare al decisore pubblico le migliori pratiche in termini di efficacia e impatto generato. Con riferimento alla dotazione complessiva di 100 milioni di euro, a tal fine vengono stanziati in totale circa 85 milioni di euro per lo scale up dei bandi Futura, Onlife, Prospettive, Polaris e Digitale sociale.
- incremento del plafond del bando Fuoriclasse, volto al reinserimento sociale delle persone detenute attraverso la formazione digitale, da 5 milioni originariamente previsti a 10 milioni di euro, anche in considerazione dell’alto numero di proposte pervenute alla chiusura del bando, tenutasi lo scorso 10 febbraio;
- apertura di una linea di cofinanziamento, con una dotazione di risorse pari a 5 milioni di euro, al fine di attrarre risorse private e portare avanti collaborazioni strategiche e sostenere progetti con un alto potenziale di efficacia, in linea con le iniziative realizzate nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale messe in campo anche con il sostegno di Google.org.
- pubblicazione di un bando per il potenziamento dei Centri Facilitazione Digitale (5 milioni di euro), iniziativa proposta dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale al fine di fornire opportunità di alfabetizzazione digitale ai cittadini su tutto il territorio nazionale.
“Il Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale ha delineato il Piano relativo al biennio 2025/2026, confermando l’impegno a garantire la continuità operativa e l’efficacia delle proprie attività, nel perseguimento degli obiettivi strategici prefissati. Un approccio che testimonia la solidità del lavoro svolto e la volontà di proseguire nel processo di accrescimento delle competenze nella transizione digitale. In tale contesto, la sinergia tra Governo e Fondazioni di origine bancaria può svolgere un ruolo centrale nel promuovere iniziative per lo sviluppo del Paese”, ha affermato Daria Perrotta, Ragioniere generale dello Stato e Presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, mentre Giovanni Azzone, Presidente di Acri, ha detto: “Con l’approvazione del Piano strategico 2025/2026, il Fondo per la Repubblica Digitale consolida ulteriormente la sua azione per favorire l’accesso alle nuove competenze digitali da parte di un ampio numero di italiani, che rischiano di essere esclusi dalla transizione digitale in corso. Lo scale up delle sperimentazioni positive del primo triennio di attività e le nuove linee di intervento delineate dal Comitato di indirizzo strategico per il prossimo biennio contribuiranno a estendere l’impatto delle iniziative del Fondo. In particolare, l’introduzione della possibilità di cofinanziamento, già sperimentata con successo dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, potrà generare un ulteriore effetto leva in termini di risorse disponibili e, soprattutto, favorire il coinvolgimento di altri attori del Paese in questa vasta operazione di contrasto alle nuove disuguaglianze, di cui le Fondazioni di origine bancaria sono convintamente tra i principali promotori”.
Infine, Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale, ha aggiunto: “Con il Piano Strategico 2025/2026 l’Impresa sociale continua a sostenere progetti e iniziative per la formazione e l’inclusione digitale, con un’attenzione particolare alle categorie più vulnerabili della popolazione. L’obiettivo è ampliare l’accesso al digitale, offrendo opportunità concrete di sviluppo delle competenze digitali e di inserimento lavorativo, grazie alla collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore. Pur tenendo conto della rimodulazione delle risorse disponibili, il nostro impegno per accompagnare il Paese nella transizione digitale resta saldo. Solo così possiamo garantire maggiore coesione sociale e un processo di trasformazione digitale equo ed efficace”.
I PROGETTI SOSTENUTI